La vera pizza napoletana? A ruota di carretto. Non chiamate “canotto” una tradizione
- Selvaggia Blonde Content Creator
- 27 mar
- Tempo di lettura: 4 min
di SelvaggiaBlonde
C’è chi viene a Napoli per il mare, chi per il Vesuvio, chi per il folklore. Ma tutti, e dico tutti, ci vengono per una cosa sola: la pizza.
Eppure oggi, tra impasti gourmet, pizze alte come il Vesuvio stesso e cornicioni gonfi come gommoni, la domanda è diventata urgente: ma qual è la vera pizza napoletana?
Spoiler: non ha il “canotto”.

Un amore nato tra i vicoli
Sono cresciuta a Napoli. Di quelle che quando tornano a casa sentono il profumo del ragù la domenica e il suono del motorino 50 che passa sotto il balcone.
E ovviamente, come ogni napoletana che si rispetti, ho imparato da piccola a distinguere una vera pizza da un’imitazione.
La prima volta che ho mangiato una pizza a ruota di carretto è stata da Michele, a Forcella.
Era enorme, sottilissima, con quel cornicione giusto, non esagerato. Pomodoro, fiordilatte, basilico, olio.
Stop. E bastava.
Perché quando la pizza è fatta bene, non ha bisogno di effetti speciali.
Un po’ di storia: come nasce la pizza napoletana vera
La pizza nasce come cibo povero. Un disco di pasta cotto velocemente nel forno a legna, condito con ingredienti semplici e locali.
La Margherita – con pomodoro, mozzarella e basilico – è diventata famosa nel 1889, dedicata alla regina Margherita di Savoia.
Ma la vera rivoluzione della pizza non è stata nel topping:
è stata nella cottura, nella forma e nella semplicità.
La “ruota di carretto” era la pizza venduta per strada, troppo grande per il piatto, servita piegata a portafoglio o su un foglio di carta.
Ruota di carretto vs Canotto: facciamo chiarezza
Oggi va di moda parlare di “canotto”.
Pizza con impasto iperidratato, lievitazione lunghissima, cornicione enorme, alveolature da mostrare su Instagram.
Bella da vedere? A volte sì.
Buona? Dipende dai gusti.
Ma napoletana? No.
Dove mangiare la vera pizza napoletana: i consigli di Selvaggia
Se vieni a Napoli e vuoi mangiare una vera pizza a ruota di carretto, ti do 3 nomi sicuri:
1. Da Michele (Forcella)
• Solo margherita e marinara.
• Coda lunghissima, ma ne vale ogni secondo.
• La pizza più semplice e più buona del mondo.
2. Sorbillo (Via dei Tribunali)
• Storico, autentico, rumoroso e verace.
• Non confonderlo con i franchising in giro per l’Italia: l’originale è solo a Napoli.
3. Di Matteo (Via dei Tribunali)
• Anche qui la qualità varia, ma quando beccano la serata giusta… è una delle migliori.
Evita i locali troppo “Instagram-friendly”: se la pizza è perfettamente tonda, con 8 ingredienti gourmet e costa 17 euro… probabilmente non è quella che cercavi.
Consigli per turisti che vogliono la vera pizza
• Non cercare il lusso: le migliori pizze si mangiano in posti semplici.
• Non avere fretta: se c’è fila, è un buon segno.
• Ordina Margherita o Marinara: se vuoi capire cos’è la pizza vera, parti dalla base.
• Guarda il forno: se non è a legna, gira i tacchi.
• Occhio al cornicione: se sembra una ciambella, scappa.

Focus: Da Michele, Forcella – la pizza che non tradisce mai
In un mondo in cui tutto cambia alla velocità della luce, Da Michele è rimasta sempre uguale. E per fortuna.
Fondata nel 1870, la Pizzeria da Michele si trova nel cuore di Forcella, uno dei quartieri più autentici di Napoli. Lì dentro il tempo sembra essersi fermato: niente menù chilometrici, niente pizze fantasiose, niente compromessi. Solo Margherita e Marinara. Sempre.
Un po’ di storia
• L’attività fu avviata da Michele Condurro, discendente di una famiglia di maestri pizzaioli.
• Da oltre 150 anni, la filosofia è la stessa: pochi ingredienti, massima qualità.
• Il locale è diventato famoso in tutto il mondo, anche grazie al film Mangia, prega, ama con Julia Roberts, ma per i napoletani era un’istituzione già da molto prima.

Prezzi popolari, cuore grande
Una delle cose più incredibili? I prezzi.
Mentre tutto intorno cambia e le pizze arrivano a costare anche 15-18 euro, Da Michele continua a servire le sue pizze a meno di 6 euro.
Un gesto che non è solo commerciale, ma culturale. È il modo con cui questa pizzeria difende l’idea della pizza come cibo per tutti, non per pochi.
Curiosità e chicche
• Ogni giorno, la fila fuori inizia prima ancora che apra. Ma non lasciarti spaventare: il servizio è rapidissimo.
• Non accettano prenotazioni, ed è giusto così. Si entra, si mangia, si va via col cuore pieno.
• Le pareti sono piene di foto in bianco e nero, vecchie locandine, articoli di giornale… è un museo della pizza vivente.
• Nonostante il successo internazionale, non hanno mai cambiato ricetta. Né impasto, né pomodoro, né nulla.
“Mangiare da Michele non è semplicemente mangiare una pizza. È partecipare a un rituale antico, fatto di sapori veri, mani esperte e rispetto per la tradizione.”
FAQ – Tutto sulla pizza a ruota di carretto
Cos’è la pizza a ruota di carretto?
È la pizza tradizionale napoletana, sottile, elastica, cotta nel forno a legna e servita così grande da uscire dal piatto. Prende il nome dalla ruota dei carretti di una volta, per via della forma e della grandezza.
Perché è considerata la vera pizza napoletana?
Perché è quella che si mangia a Napoli da generazioni. È povera ma ricca di gusto, semplice ma perfetta nella sua essenza. Non ha bisogno di topping fantasiosi per conquistarti.
È meglio della pizza con il canotto?
Questione di gusti. Ma se parliamo di tradizione, identità e autenticità, la ruota di carretto non ha rivali.
Si trova solo a Napoli?
Quella vera, sì. Altrove puoi trovare buone imitazioni, ma l’aria, l’acqua, la mano e il forno di Napoli fanno la differenza.
Quanti ingredienti deve avere la vera pizza napoletana?
Pochi e buoni: farina, lievito, acqua, sale. Pomodoro San Marzano, fiordilatte di Agerola, basilico fresco e olio extravergine.
Conclusione: meno show, più sapore
La pizza napoletana vera non è uno spettacolo per TikTok. È un’esperienza di cuore e di pancia.
Se vuoi davvero conoscerla, vieni a Napoli, perdi il conto delle calorie, sporca le dita e mangia con le mani.
E quando torni a casa, ricorderai quella pizza enorme, sottile, profumata, che ti ha fatto sentire vivo.
La ruota di carretto, quella sì… è la regina. Senza corona, ma con tanto, tantissimo amore.