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La vera pizza napoletana? A ruota di carretto. Non chiamate “canotto” una tradizione



di SelvaggiaBlonde


C’è chi viene a Napoli per il mare, chi per il Vesuvio, chi per il folklore. Ma tutti, e dico tutti, ci vengono per una cosa sola: la pizza.


Eppure oggi, tra impasti gourmet, pizze alte come il Vesuvio stesso e cornicioni gonfi come gommoni, la domanda è diventata urgente: ma qual è la vera pizza napoletana?

Spoiler: non ha il “canotto”.





Un primo piano della classica pizza napoletana sottile e ampia, condita semplicemente con pomodoro, mozzarella e basilico.

Un amore nato tra i vicoli


Sono cresciuta a Napoli. Di quelle che quando tornano a casa sentono il profumo del ragù la domenica e il suono del motorino 50 che passa sotto il balcone.

E ovviamente, come ogni napoletana che si rispetti, ho imparato da piccola a distinguere una vera pizza da un’imitazione.


La prima volta che ho mangiato una pizza a ruota di carretto è stata da Michele, a Forcella.

Era enorme, sottilissima, con quel cornicione giusto, non esagerato. Pomodoro, fiordilatte, basilico, olio.

Stop. E bastava.

Perché quando la pizza è fatta bene, non ha bisogno di effetti speciali.




Un po’ di storia: come nasce la pizza napoletana vera


La pizza nasce come cibo povero. Un disco di pasta cotto velocemente nel forno a legna, condito con ingredienti semplici e locali.

La Margherita – con pomodoro, mozzarella e basilico – è diventata famosa nel 1889, dedicata alla regina Margherita di Savoia.


Ma la vera rivoluzione della pizza non è stata nel topping:

è stata nella cottura, nella forma e nella semplicità.

La “ruota di carretto” era la pizza venduta per strada, troppo grande per il piatto, servita piegata a portafoglio o su un foglio di carta.




Ruota di carretto vs Canotto: facciamo chiarezza


Oggi va di moda parlare di “canotto”.

Pizza con impasto iperidratato, lievitazione lunghissima, cornicione enorme, alveolature da mostrare su Instagram.

Bella da vedere? A volte sì.

Buona? Dipende dai gusti.

Ma napoletana? No.


Dove mangiare la vera pizza napoletana: i consigli di Selvaggia


Se vieni a Napoli e vuoi mangiare una vera pizza a ruota di carretto, ti do 3 nomi sicuri:


1. Da Michele (Forcella)

• Solo margherita e marinara.

• Coda lunghissima, ma ne vale ogni secondo.

• La pizza più semplice e più buona del mondo.


2. Sorbillo (Via dei Tribunali)

• Storico, autentico, rumoroso e verace.

• Non confonderlo con i franchising in giro per l’Italia: l’originale è solo a Napoli.


3. Di Matteo (Via dei Tribunali)

• Anche qui la qualità varia, ma quando beccano la serata giusta… è una delle migliori.


Evita i locali troppo “Instagram-friendly”: se la pizza è perfettamente tonda, con 8 ingredienti gourmet e costa 17 euro… probabilmente non è quella che cercavi.




Consigli per turisti che vogliono la vera pizza

• Non cercare il lusso: le migliori pizze si mangiano in posti semplici.

• Non avere fretta: se c’è fila, è un buon segno.

• Ordina Margherita o Marinara: se vuoi capire cos’è la pizza vera, parti dalla base.

• Guarda il forno: se non è a legna, gira i tacchi.

• Occhio al cornicione: se sembra una ciambella, scappa.





Questa immagine mostra l’ingresso storico della pizzeria, con la sua caratteristica insegna e spesso una fila di clienti in attesa.

Focus: Da Michele, Forcella – la pizza che non tradisce mai


In un mondo in cui tutto cambia alla velocità della luce, Da Michele è rimasta sempre uguale. E per fortuna.


Fondata nel 1870, la Pizzeria da Michele si trova nel cuore di Forcella, uno dei quartieri più autentici di Napoli. Lì dentro il tempo sembra essersi fermato: niente menù chilometrici, niente pizze fantasiose, niente compromessi. Solo Margherita e Marinara. Sempre.


Un po’ di storia

• L’attività fu avviata da Michele Condurro, discendente di una famiglia di maestri pizzaioli.

• Da oltre 150 anni, la filosofia è la stessa: pochi ingredienti, massima qualità.

• Il locale è diventato famoso in tutto il mondo, anche grazie al film Mangia, prega, ama con Julia Roberts, ma per i napoletani era un’istituzione già da molto prima.



Un primo piano della classica pizza napoletana sottile e ampia, condita semplicemente con pomodoro, mozzarella e basilico.

Prezzi popolari, cuore grande


Una delle cose più incredibili? I prezzi.

Mentre tutto intorno cambia e le pizze arrivano a costare anche 15-18 euro, Da Michele continua a servire le sue pizze a meno di 6 euro.

Un gesto che non è solo commerciale, ma culturale. È il modo con cui questa pizzeria difende l’idea della pizza come cibo per tutti, non per pochi.


Curiosità e chicche

• Ogni giorno, la fila fuori inizia prima ancora che apra. Ma non lasciarti spaventare: il servizio è rapidissimo.

• Non accettano prenotazioni, ed è giusto così. Si entra, si mangia, si va via col cuore pieno.

• Le pareti sono piene di foto in bianco e nero, vecchie locandine, articoli di giornale… è un museo della pizza vivente.

• Nonostante il successo internazionale, non hanno mai cambiato ricetta. Né impasto, né pomodoro, né nulla.


“Mangiare da Michele non è semplicemente mangiare una pizza. È partecipare a un rituale antico, fatto di sapori veri, mani esperte e rispetto per la tradizione.”




FAQ – Tutto sulla pizza a ruota di carretto


Cos’è la pizza a ruota di carretto?


È la pizza tradizionale napoletana, sottile, elastica, cotta nel forno a legna e servita così grande da uscire dal piatto. Prende il nome dalla ruota dei carretti di una volta, per via della forma e della grandezza.


Perché è considerata la vera pizza napoletana?


Perché è quella che si mangia a Napoli da generazioni. È povera ma ricca di gusto, semplice ma perfetta nella sua essenza. Non ha bisogno di topping fantasiosi per conquistarti.


È meglio della pizza con il canotto?


Questione di gusti. Ma se parliamo di tradizione, identità e autenticità, la ruota di carretto non ha rivali.


Si trova solo a Napoli?


Quella vera, sì. Altrove puoi trovare buone imitazioni, ma l’aria, l’acqua, la mano e il forno di Napoli fanno la differenza.


Quanti ingredienti deve avere la vera pizza napoletana?


Pochi e buoni: farina, lievito, acqua, sale. Pomodoro San Marzano, fiordilatte di Agerola, basilico fresco e olio extravergine.




Conclusione: meno show, più sapore


La pizza napoletana vera non è uno spettacolo per TikTok. È un’esperienza di cuore e di pancia.

Se vuoi davvero conoscerla, vieni a Napoli, perdi il conto delle calorie, sporca le dita e mangia con le mani.

E quando torni a casa, ricorderai quella pizza enorme, sottile, profumata, che ti ha fatto sentire vivo.

La ruota di carretto, quella sì… è la regina. Senza corona, ma con tanto, tantissimo amore.


 
 
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