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TRA ME, IL MIO UOMO E IL SUO AMICO: QUELLA VOLTA IN MACCHINA ALLE 5 DEL MATTINO




Tornavamo da una serata in discoteca, io, il mio ragazzo e uno dei suoi amici più... pericolosi.

Avevamo già accompagnato una nostra amica a casa, quindi in macchina eravamo rimasti solo noi tre. Era tardi, anzi prestissimo: le 5 del mattino. Occhi lucidi di sonno, trucco un po’ sbavato, vestiti scomposti, gambe accavallate e teste piene di immagini della serata.

Io sedevo dietro. Con il mio fidanzato accanto. Il suo amico, alla guida. Il silenzio nell’auto era strano. Un misto tra stanchezza e tensione. Ma non era tensione normale. Era sessuale.


Sai, il mio ragazzo ha un brutto vizio. Ha amici belli, curati, profumati, con quei corpi che sembrano creati apposta per farmi perdere la testa. E questo, in particolare, è sempre stato il più provocante. Sguardo di fuoco, mani grandi, voce roca… e quel modo di guardarmi che mi faceva sentire come se fossi nuda anche quando ero vestita.

Nel buio dell’auto, il mio ragazzo ha cominciato a stuzzicarmi. Prima solo parole all’orecchio, poi la sua mano sulla mia coscia, sotto il vestito, mentre cercavo di non emettere nemmeno un gemito.

Ma era impossibile.



Il suo amico continuava a guidare… o almeno ci provava.Ogni tanto lanciava uno sguardo allo specchietto retrovisore, e i suoi occhi incontravano i miei. Mi osservava mentre il mio ragazzo mi baciava il collo, mi sussurrava porcherie, e con la mano si faceva sempre più audace. Sotto le mutandine. Dentro. Bagnata. Calda.

Mi guardava, e io non smettevo di fissarlo. Era come se gli stessi dicendo: "Guarda cosa mi sta facendo. Vuoi unirti?"


In pochi minuti la situazione è degenerata. Il mio ragazzo mi ha fatto sdraiare un po’ su di lui, con le gambe appoggiate al sedile opposto, e ha cominciato a toccarmi sempre più intensamente. Mi mordeva il lobo dell’orecchio, mi leccava il collo, mi spingeva le dita più in fondo, e io non riuscivo più a trattenere i sospiri.

Lui stava guidando, ma la scena dietro era troppo. Ci ha guardati ancora, poi ha sbuffato un sorriso, ha accostato bruscamente e ha spento il motore.

“Ok. Basta. Non ce la faccio più.”

È sceso. Ha aperto la portiera posteriore. Si è infilato accanto a me.E lì, nel buio dell’auto, con il vetro appannato e la strada deserta… abbiamo fatto quello che nessuna coppia “normale” farebbe.



Mi sono messa a cavalcioni del mio ragazzo, con la bocca del suo amico sulla mia pelle. Le sue mani sul mio seno, il suo respiro caldo sul collo.Ero presa da due uomini, ma non due qualsiasi: uno era il mio, e l’altro era il suo migliore amico.

Mi hanno spogliata piano. Prima il vestito. Poi le mutandine. Le loro mani si alternavano su di me: uno mi leccava, l’altro mi baciava. Uno mi prendeva i capelli, l’altro mi infilava le dita in profondità. Mi voltavano, mi stringevano, mi aprivano.

A un certo punto ho avuto uno dei miei orgasmi più forti di sempre, urlato a mezza voce, le mani affondate nelle spalle dell’amico mentre il mio ragazzo mi teneva i fianchi e mi spingeva dentro tutto se stesso.

Ci siamo scambiati ruoli, posizioni, attenzioni. Nessuna gelosia. Solo puro desiderio. Avevo due uomini solo per me, e sapevano esattamente cosa farmi per farmi perdere il controllo.

Quando tutto è finito, sudati, spettinati, ancora tremanti, ci siamo rimessi a sedere. Io con le gambe nude sulle ginocchia del mio ragazzo, mentre l’amico accendeva il motore come se nulla fosse.



E no, non posso raccontarti tutto. Non qui.Ma diciamo che... certi racconti possono diventare film. Solo su OnlyFans.


 
 
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